Birra Artigianale Porta Maggiore è una Birreria Pub Roma che si trova in tutto il mondo, dove troverete tantissime varietà di birre belga artigianali.
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Approfondimento su Birra Artigianale Porta Maggiore
Quando parliamo di Birra Artigianale Porta Maggiore da un punto di vista di legislazione nazionale, la si intende contrapposta alla birra industriale.
Per quest’ultima si intende quella prodotta in serie, che viene distribuita con quantità notevoli nel mercato e di solito la si trova in qualsiasi punto vendita, in quanto articolo per un consumo di massa.
La Birra Artigianale Porta Maggiore invece dovrebbe intendersi dal punto di vista del mercato, qualcosa di più specifico, di nicchia, che oltretutto vede una lavorazione diversa da quella industriale.
Nel consumo e nelle richieste la birra in generale trova una vasta clientela: è comunque una bevanda piacevole, che richiama il senso della compagnia, del gruppo e risulta adeguata per ogni occasione: feste, eventi, iniziative etc.
Però il consumatore attento e appassionato, porge principalmente uno sguardo anche a questa bevanda prodotta in modo artigianale, poiché si tratta di venire a contatto con dei sapori differenti, molto più “reali” se possiamo usare questo termine, in quanto sappiamo che la birra nasce da un processo produttivo in cui entrano in gioco dei prodotti naturali.
Così come il vino, anche la birra è caratterizzata da processi di fermentazione e tempi medio o lunghi, prima di divenire la bevanda che conosciamo.
La Birra Artigianale Porta Maggiore è un prodotto non pastorizzato, come invece quella industriale, in quanto naturale al 100% nascendo dalla lavorazione di materie prime, quindi acqua, malto d’orzo, lieviti e luppolo.
Quattro ingredienti principali che danno vita ad una bevanda che sa nelle sue varianti e colorazioni coinvolgere il palato e appassionare i consumatori.
BREVE STORIA
Quella della birra è una storia molto antica di cui si hanno delle tracce nel mondo degli antichi egizi: questi utilizzavano malto d’orzo acqua e spezie per conferirgli sapore e gusti diversi e la utilizzavano in particolare perché ne intravedevano dei benefici dal berla.
In particolare andava in soccorso alle mamme che non riuscivano più ad allattare i propri figli.
Ma la diffusione e la lavorazione di questo prodotto trovava ampio utilizzo nel mondo dei Greci, in Italia sia con il popolo etrusco e poi Romano, fino ai popoli del nord Europa, tra cui Germania, Olanda e Belgio.
Certamente stiamo parlando di una bevanda che nella sua lavorazione e nelle materie prime usate in quella fase antica, non aveva una lunga durata nella consistenza e aveva dei consumatori per categorie e non era sempre conosciuta al grande pubblico.
Poi nel periodo medievale, la tecnica e la conoscenza di questa bevanda rimase all’interno delle mura dei monasteri e delle abbazie; questi conservavano il segreto della sua lavorazione e anche in questi casi la birra usciva dai monasteri per alcune categorie e non aveva un mercato che oggi chiameremo di massa.
Però i monaci , grazie alla loro sapienza e ai loro studi, riuscirono a fare un passo avanti per quanto riguarda la composizione di questa bevanda, in quanto inserirono tra gli ingredienti base anche il luppolo che permetteva di dare una maggiore struttura a questa bevanda, quindi aveva una durata più lunga ed allo stesso tempo veniva ad essere ridefinito il sapore, poiché il luppolo comportava sia un nuovo aroma, ma allo stesso tempo un retrogusto più o meno amaro che risultava anche piacevole.
Fu così che in ambienti come il Belgio, le birre cosiddette trappiste e d’abbazia divennero un vero e proprio punto di riferimento per questa bevanda, dove le tecniche di lavorazione e i metodi arrivano fino ai tempi nostri anche se supportati dalle nuove tecnologie e macchinari.
LA PREPARAZIONE DELLA Birra Artigianale Porta Maggiore
Negli ultimi tempi, la Birra Artigianale Porta Maggiore sta trovando un notevole spazio di mercato, sia nella grande distribuzione, ma in particolare in quelle birrerie e pub che puntano ad avere una vasta offerta di varie qualità e coinvolgere i propri clienti alla degustazione e conoscenza di questa bevanda.
E così come stanno nascendo diversi birrifici, anche a livello locale per un mercato di nicchia, allo stesso tempo anche dei singoli cittadini si cimentano o vorrebbero provare quella particolare sensazione di produrre una propria birra nel proprio spazio casalingo.
Tutto ciò, anche se premettiamo non è certo di ottenere una qualità eccelsa, ma è possibile realizzarlo.
Infatti bisogna munirsi di un kit, che comprende il fermentatore al malto, il termometro o la tappatrice.
L’ambiente in cui si dovrà operare naturalmente deve essere ben igienizzato e incontaminato.
Vediamo quindi in breve il procedimento da eseguire:
– Scaldare per alcuni minuti il preparato di malto e luppolo presente nel nostro kit;
– Una volta scaldato basta preparare una pentola di acqua riscaldata a circa 60 gradi, versare il contenuto del preparato e aggiungere dello zucchero e mescolare abbastanza;
– Avendo quindi ottenuto un liquido omogeneo si può versare il tutto nel fermentatore, avendo l’accortezza di aggiungere dell’acqua calda per arrivare alla temperatura tra i 20 e i 30 gradi;
– Preparare i lieviti e scioglierli sempre in acqua calda per stare sui 20 e i 30 gradi;
– A questo punto si chiude il fermentatore e all’esterno avremo il gorgogliatore che ci permette di capire se la birra sta fermentando e a quale velocità;
– Bisogna attendere quindi una settimana cercando di mantenere la temperatura ambientale attorno ai 20 gradi;
– Controllata quindi la densità della birra con il densimetro, si può passare alla fase di imbottigliamento, aggiungendo la giusta dose di zucchero che permetterà ai lieviti di continuare una fermentazione in bottiglia, così che permetterà la formazione della conosciuta schiuma.
Questo può essere anche un modo, semplice di venire a contatto con il mondo della birra e di cosa significhi Birra Artigianale Porta Maggiore.
I TREND DELLA BIRRA
Possiamo denotare come la crescita della Birra Artigianale Porta Maggiore sia abbastanza esponenziale: infatti un dato molto importante è quello che vede dal 2008 al 2017 la crescita del numero di birrifici, ovvero da 113 a 718 e, produrre questa bevanda sta sempre diventando meno un hobby e acquisendo significati e opportunità di business.
Altro dato è quello del fatturato: circa il 60% dei microbirrifici fattura tra i 100 e gli 800 mila euro all’anno avendo il supporto di personale che lavora in maniera fissa e continua.
Una bevanda che trova ampio spazio di mercato sia interno, ma anche diretta verso l’esportazione.
Stiamo parlando della realtà italiana, quella più vicina a noi, che vede orientare la produzione verso quelle birre che fermentano con dei lieviti particolari a temperature tra gli 8 e i 12 gradi che permette di ottenere sia birre forti e dense, ma anche birre chiare e dolci, come anche le conosciute Pilsner con un gusto secco e tendente all’amaro.
Queste sono al momento le preferenze che si registrano maggiormente nei gusti dei consumatori e che giustamente le aziende produttrici di birra cercano di adeguarsi per trovare un ampio mercato.
Altro trend inoltre è quello che vede accrescere la lavorazione che prevede la fermentazione spontanea, quindi dove agiscono anche gli agenti batterici esterni che ci sono nell’aria, comportando la creazione di birre da un gusto spiccatamente acido.
Trova anche posto la classica birra luppolata dal retrogusto un po’ amaro e che rappresenta il mantenimento della tradizione e del classico.
OCCASIONI PER DEGUSTARE LA BIRRA
Ci sono ormai nel mondo differenti varietà di Birra Artigianale Porta Maggiore, che permettono ormai di adeguarle al giusto cibo e di avere sempre la curiosità di assaggiare una nuova birra.
Queste le troviamo in molti pub, in un mercato di nicchia locale e anche in eventi in cui la birra diviene la protagonista, come quando ci viene in mente l’OktoberFest.
Per assaggiarle tutte bisognerebbe girare in varie nazioni, in quanto ognuna porta in sé delle particolari tradizioni e un proprio bagaglio di conoscenze e lavorazioni.
Anche il luppolo può essere differente da una zona geografica ad un’altra e pertanto questo ci fa capire come possano esistere differenti qualità, ognuna con un gusto ben definito.
Ma c’è un luogo, in Belgio, il Delirium Pub, in cui è veramente possibile conoscere tutte le sfaccettature della Birra Artigianale Porta Maggiore.
Qui ci sono più di 3000 qualità in bottiglia da poter degustare, oltre ad assaggiarla anche alla spina con 24 spillatori presenti.
Parliamo in questo caso di birra belga, un prodotto molto conosciuto nel mondo e di notevole qualità, in particolare nelle sue birre trappiste e di abbazia, ma anche per quei gusti nuovi, che seguono le tendenze del momento, come le birre particolarmente fruttate e on bassa gradazione alcolica, o quei casi in cui ci sono dei gusti particolari, come al sapore di nocciola o anche al cioccolato.
CONCLUSIONI
Tutto ciò che è artigianale, possiamo dire che sia anche di qualità. Perché significa seguire dei processi di lavorazione attenti ad ogni fase, ai dettagli e rivolti ad ottenere un prodotto unico e particolare.
La Birra Artigianale Porta Maggiore è proprio questo: una bevanda unica, che sa esaltare le papille gustative sia degli appassionati, ma anche di chi si avvicina per le prime volte.
Probabilmente assisteremo ad un’ulteriore crescita di questo tipo di prodotto, in quanto in esso oltre ad un discorso di gusto, c’è dietro una forma di rappresentazione e identificazione di chi la produce, delle tradizioni e dei segreti che si tramandano nel tempo.
Link utili per Birra Artigianale Porta Maggiore
Birra Artigianale Porta Maggiore è una Birreria Pub Roma che si trova in tutto il mondo, dove troverete tantissime varietà di birre belga artigianali.